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FuturShow (ediz. '99)

tiket futurshow

Last update: Dom, 8 dic 2002 - 12:44:50

Countdown from 2001, new millenium.



10-04-99
Sono stato al FuturShow (FS), sabato alle 15:00.
In tre ore pensavo di vedermi i tre padiglioni allestiti per l'occasione.
Pensavo fosse come per il MotorShow (qui é tutto uno Show), entrano in massa di mattino e avrei dovuto trovare le biglietterie libere.
Previsione sbagliatissima.
Ho visto una fila enorme, quindi sono andato all'altro ingresso, ma c'era la fiera del libro.
Ho rinunciato e mi sono fatto il piano di battaglia per il giorno dopo.



11-04-99
Auto, treno, bus, fila … finalmente circa alle ore (non chiedete i minuti) 10:00, sono entrato in possesso del mio ticket domenicale per il FS.
I "media" scelti dai responsabili dell'immagine per il FS, hanno raggiunto il loro obiettivo, durante la settimana scorsa.
Prendendo a prestito un'espressione di Franco Vaccari, l'obiettivo diventa "massimizzare la cessione di denaro (voce del verbo cedere, come quando si va al cesso)", in un luogo inventato, che esiste solo per gli eventi importanti, come parlare del futuro.
In compenso una volta entrati é quasi come aver prenotato dei grossi ticket per il futuro.
Si', perché la vita futura dipenderà dalle tecnologie d'oggi, e hanno un costo.
Altrimenti … !! altrimenti avremo gli analfabeti del terzo millennio.
Gli italiani sotto questo profilo, sono indietro perché fuori alla media europea, non per eccesso ma per difetto.

La vendita dei ticket d'ingresso ha continuato a pieno ritmo, fino all'annuncio della loro chiusura, verso le 15:00, causa il raggiungimento del limite numerico di persone vaganti tra le varie attrazioni.

In questo modo una fetta di mancati utenti, hanno potuto raccontare d'avere scelto una destinazione domenicale così ambita, che é stata chiusa per eccesso di preferenze.

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Probabilmente non esiste un luogo, nel raggio di molte miglia, con più inquinamento elettromagnetico di quello che c'é al FS. Basta pensare che per garantire i collegamenti, hanno attivato molte parabole, che i processori dei computer sono quasi tutti da 350 a 450 Mhz, a tutti i telefonini in conversazione, alle intere pareti di monitor accesi, etc. I famosi 6502 della Motorola e 8080 della Intel nel 1978 erano a 1 Mhz, quando li hanno portati prima a 4 poi a 8 Mhz, già' si parlava di danni alla salute dell'uomo.
Per non parlare dell'inquinamento sonoro. Prima delle 12:00 s'erano attivate tutte le macchine organizzative che permettevano ai vari espositori di catturare l'audience, mediante uno speaker e l'aiuto di un tecnico del suono per coprire i vuoti con musica ad alto volume.
Per la poca esperienza che ho, posso garantire che il livello era simile a quello delle discoteche, perché un sordo al 100%, avverte che si sta avvicinando ad un'area con un'elevata fonte sonora, a causa delle vibrazioni prodotte dal suono stesso sugli addominali. A queste condizioni non era possibile sostenere a lungo delle conversazioni tecniche.
Giusto qualche input.
A tutto questo ovviamente non mancavano giochi di luce, cubiste, hostess molto gentili e … (mannaggia mi si sono scaricate le pile proprio nel momento migliore).
Quasi ovunque c'era un collegamento permanente a 56K o ISDN che permetteva la navigazione.
Non mancavano i prodotti digitali per i fotografi.

Le nuove FUJI sono interessanti (bisognerà vedere la risposta della Kodak).
- 1200*1800 pixel (dicono pari al CCD, perché di solito la risoluzione finale é interpolata da quella del CCD che é inferiore)
- zoom digitale (non ottico)
- prezzo £ 1.600.000
- dimensioni come una fotocamera APS.

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Eccovi alcune immagini simbolo.
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- Qualche immagine di relax (ho pure assaggiato un caffè di cereali)
- un artista pazzo
- la security al lavoro
- non mancavano le attenzioni per i bambini, i quali avevano un feedback con i filmati sui monitor interagendo con pupazzetti di stoffa.
Con un po' di disappunto, non c'era la classica "sala di posa mordi e fuggi", da 10 minuti di riprese libere di glamour o nudo. L'entrata in sala posa é consentita solo a chi ha una macchina fotografica.
In compenso c'era una bella mostra di ritratti fatti da Guido Arari, fotografo Milanese.
Ha uno stile di ripresa che é congruente con il personaggio con qualche sprazzo di vera creatività.
Quasi tutti i soggetti hanno collaborato in sala di posa o in esterni.
Il miglior ritratto credo sia quello fatto alla Lina Wertmuller, dentro ad una vasca da bagno al centro di un salotto, con le braccia e volto che emergono dai bordi e i suoi immancabili occhiali bianchi.
Con questa chiudo la serie sull'effimero, così appare nei confronti delle atrocità che si stanno continuamente consumando dietro casa, Serbi contro Kossovari. Internet rimane l'unico strumento che permette d'avere contatti con la zona calda, (eccetto da quelle in cui sono in atto le atrocità dei serbi).

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Alla proxye, lucien.




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