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Nel mese d'agosto '94 stavo passeggiando all'isola di Pellestrina a VE, quando da lontano ho visto il relitto di un mercantile Greco arenato sugli scogli, e segnalato dalle cartine della Laguna Veneziana, subito ho pensato che avrei fatto delle bellissime foto originali. Dopo i primi scatti, usando anche il 20 mm per accentuare l'inclinazione del soggetto, mi sono reso conto che probabilmente tanti avevano già fatto le stesse foto nelle mie medesime condizioni. Allora ho pensato di realizzare una piccola impresa notturna; illuminare artificialmente il mercantile con il flash. Il tutto non era privo di difficoltà. Infatti quando sono tornato al buio sul posto, ho notato che le luci al neon dei lampioni dell'adiacente strada, superavano il muretto di protezione dalle mareggiate illuminando l'imbarcazione per oltre 3/4 della sua altezza. Secondo: avrei dovuto camminare sulle asperità dei grossi massi, su cui si vanno ad infrangere le onde del mare, al buio pesto perché non c'era la luna, con il cielo parzialmente nuvoloso e il muretto che mascherava la luce dei neon della strada. Ho sistemato il cavalletto della Manfrotto mod.190 su un masso adatto, senza sfilare le gambe per aumentare la stabilità, e avvolgendo la tracolla della fotocamera per ridurre gli effetti delle folate d'aria. Ho installato la Minolta 9xi con obiettivo AF 20/2,8 su cui ho lasciato il filtro Skylight (1A) che non faceva altro che bene per due ragioni, la prima per non sporcare la lente anteriore dell'obiettivo con la micronebbia provocata dalle onde e trasportata dalla brezza, la seconda perché il suo leggero rosato, contrasta la temperatura colore dei neon, anche se agli effetti finali nulla si distingue. L'inquadratura é stata curata per conservare la linea dell'orizzonte orizzontale e memorizzare bene la zona da non occupare, per essere fuori campo durante la ripresa. In più non dovevo tenere molto margine sulla destra della foto per non aumentare la distanza flash-soggetto, ma senza sacrificare troppo l'inquadratura. Avendo un secondo corpo macchina, Minolta 7xi su cui ho montato il flash Minolta 3500 xi, non mi restava che curare l'esposizione tenendo conto che avevo una pellicola Panther PRP che stavo esponendo nominalmente a 100 ISO, ovviamente montata sulla 9xi e la 7xi con il flash era (riovviamente) scarica. Per cercare d'operare con la massima efficacia, ho montato nel flash delle pile a stilo ricaricabili che mi danno un tempo di ricarica breve, poi ho tarato l'indice ISO della 7xi al minimo, cioé a 6 ISO e messo un tappo al posto dell'obiettivo, questo per forzare il 3500 in modalità "open flash" che corrisponde ad un numero guida di 21-22, perché non ha diaframmi di lavoro, e un pulsante di prova. Mi sono quindi avvicinato il più possibile allo scafo del mercantile, per sistemare l'esposimetro Gossen Lunasix F con la testina puntata nella direzione dalla quale avrei dovuto emettere luce con il flash, regolato sulla focale minima di 28 mm per maggiore uniformità e ampiezza d'illuminazione, e il risultato é stato f = 2,8. In base al tempo di ricarica del flash, servivano circa 4,5 minuti per illuminare artificialmente la parte di mercantile inquadrata. |
Vi ricordo che il mercantile era lungo circa 100 mt. La luce incidente dell'ambiente, misurata da circa un paio di mt dallo scafo e puntando l'esposimetro contro le luci della strada tenendolo sopra la testa perché in basso c'era buio, era di 2,25 minuti a f=2,8 e per tenere conto della reciprocità della pellicola, ho considerato il tempo di 4,5 min. Il valore rimaneva costante per tutta la lunghezza del mercantile ad eccezione della prua, su cui ho dato qualche colpo di flash in più per sicurezza. Avendo 2 esposizioni a f=2,8 che si sommavano, quella in luce ambiente e quella del flash, ho selezionato sulla 9xi f=4, cioé un diaframma intero più chiuso. Usando la posa B, con il cavetto elettrico e premendo contemporaneamente il pulsante Quick Button che avevo programmato per la multiesposizione, ho fatto partire il cronometro a polso e ho iniziato ad illuminare la mia scena. Il risultato, come potete vedere, é stata un'operazione di maquillage tendente a ridurre il più possibile la luce verde dei neon e mostrare il contesto in cui si trovava il mercantile. I massi risultano illuminati correttamente perché prendevano tutta la luce dei bordi del flash, che volutamente non ho mai diretto su di essi. Con un tocco finale, sfruttando la multiesposizione, dopo circa 3 ore, ho incluso la luna che nel frattempo si era alzata in cielo. Per dimostrare la differenza di risultato senza l'impiego del flash, allego uno scatto effettuato appena arrivato sul posto con il cielo non completamente buio, e nonostante ciò la nave risulta molto verde. Il mercantile sembra emergere normalmente dalle acque, e senza
la linea dell'orizzonte non si capisce che é inclinata e nonostante
le precauzioni adottate, le folate di vento hanno procurato del
micromosso. |
25-09-2000 - da Pellestrina - Dov'é la nave? Quella presenza imponente che appare agli abitanti dell'isola di Pellestrina, emergere al di sopra del muretto di protezione dalle mareggiate, come simbolo della potenza della natura da temere e rispettare é anche un richiamo per i turisti che ne approfittano per fare la solita foto ricordo. Effettivamente quella presenza puo', a seconda dell'illuminazione e delle condizioni meteoroligiche, sembrare sinistra, minacciosa e tutto l'opposto o solo ingombrante. |
Mentre il mare da lontano urla tutta la sua rabbia, il vento sibila tra le vie e la pioggia martella la tua casa, volgere lo sguardo alla finestra e vedere il mercantile puo' far sorgere all'improvviso uno stupore o paura felliniana. Ebbene, se questo desta il vostro interesse, rimarrete delusi scoprire che quel mercantile non c'é più da un paio d'anni. Quel tratto di costa, ora é una spiaggia con le classiche dighe, ampliando le possibilità turistiche provenienti da Chioggia che sono più vicini dei Veneziani. |
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